Non avrei mai pensato di poter trovare dentro la fotografia frammenti del mio vivere;
non avrei immaginato che schegge di emozioni vissute potessero tornare e poi toccare trafiggere avvolgere.
Camminare con la macchina fotografica “all’occhio” e non “a tracolla” è un ipotetico viaggio della vita.
È mettersi in gioco, muoversi cogliere; è vedere oltre la superficie, è voler interpretare la realtà fatta di storia
gesta ed emozioni, con i propri occhi con le proprie emozioni e con la propria immaginazione.
È voler provare ad essere Soggetto e non solamente oggetto della storia che ci scorre davanti e di cui siamo parte.
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